Il percorso diagnostico per la coppia

 

Mario Mignini Renzini, ginecologo e Responsabile Clinico del Centro di Medicina della Riproduzione Biogenesi di Monza, descrive il percorso diagnostico specifico per ciascuno dei partner. L’obiettivo è quello di fare chiarezza su tutte le potenziali problematiche che possono essere all'origine dei problemi di fertilità.

“Dopo l’anamnesi, bisogna capire se nella coppia vi sono problematiche che possono creare difficoltà a concepire”, spiega Renzini, “In questo modo, si avvia il percorso diagnostico”.

Prima dell’avvento delle tecniche di fecondazione assistita - la prima bambina nata dallIVF, Louise Brown è nata nel 1978 - la massima ambizione degli specialisti risiedeva proprio nella diagnostica, anche perché vi erano poche terapie a disposizione. Oggi la situazione si è invertita: esistono moltissime possibili terapie e l’iter diagnostico deve necessariamente essere mirato a pochi esami specifici e fondamentali e deve evitare di includere analisi che farebbero perdere inutilmente tempo.

“Per gli uomini, l’esame da fare è lo spermiogramma che  in grado di fornire un’immagine sulle possibilità effettive di concepire: questa indagine dà uno specchio preciso del numero, della motilità e della forma degli spermatozoi presenti nel liquido seminale”, aggiunge Mario Mignini Renzini.

“Nella donna, un prelievo di sangue permette determinare la sua situazione ovarica e l’assetto ovulatorio. Si tratta di dati necessari per stabilire il corretto dosaggio ormonale. L’esame ecografico verifica poi come è il viscere uterino, ossia l’appartato genitale interno di una donna e sempre tramite eco – o la vecchia e nota isterosalpingografia – si determina se le tube sono aperte oppure no.

Riducendo al minimo e in maniera molto schematica l’iter diagnostico nell’uomo, bisogna analizzare il liquido seminale e, se l’esame seminale non dà buoni risultati, è fondamentale consultare un andrologo per approfondirne la causa. Nella donna, bisogna comprendere i dosaggi ormonali e determinare con l’ecografia la morfologia uterina e la situazione delle tube. Con questi dati, siamo in grado di fare una diagnosi delle cause di sterilità in una determinata coppia”, conclude Renzini.

 

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