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Donare alla ricerca embrioni non idonei alla gravidanza

2 febbraio 2016 - Comunicato stampa Filomena Gallo e Marco Cappato

In Italia la legge 40 del 2004, all'art. 13, vieta qualsiasi tipo di sperimentazione sugli embrioni. Il prossimo 22 marzo in Corte Costituzione si discuterà del divieto della legge 40 che impedisce che gli embrioni non idonei per una gravidanza siano donati alla ricerca scientifica (avv. Baldini, Gallo, Clara, Ammirati).

Oggi la Human Fertilisation and Embryology Authority (Hfea) inglese ha dato il via libera al Francis Crick Institute a modificare geneticamente gli embrioni umani, provenienti da cliniche che utilizzano tecniche di fecondazione in vitro, per comprendere il processo cruciale di sviluppo nelle prime fasi.

Gli esperti documentano il fatto che non tutte le blastocisti/embrioni si sviluppano fino alla fase della gravidanza e nascita. In UK potranno verificare cosa succede e perché alcune blastocisti si fermano. Si eviteranno perdite di gravidanze, si potranno prevenire aborti spontanei e favorire la fertilità.

Anche in Italia tutto ciò potrebbe avvenire se non vi fossero i divieti senza fondamento che con la legge 40 sono stati introdotti. Nel 2005 abbiamo aiutato delle coppie ad inviare i propri embrioni non idonei per una gravidanza al Karolinska Institutet per la ricerca. Attualmente i Tribunali italiani stanno colmando il vuoto della politica che, come sempre, è indietro rispetto alla scienza: la legge 40 ne è l'esempio. Stiamo affrontando un divieto che in altri Paesi è completamente superato, tanto è vero che sono stati autorizzati studi importanti che possono favorire la nascita di tanti bambini in un'epoca in cui si parla di un futuro demografico dell'Europa con poche nascite, in un'epoca in cui la scienza trova risposte a malattie un tempo incurabili, e lo fa proprio grazie all'utilizzo delle staminali.

Il Governo dovrebbe eliminare questo divieto dalla legge 40 prima che intervengano nuovamente i Giudici della Corte Costituzionale e consentire ai nostri ricercatori di utilizzare embrioni/blastociti italiani senza dover importare cellule dall'estero. Questa si configura come un'ipocrisia italiana in materia di tutele che conferisce maggiore protezione a delle cellule che restano crioconservate rispetto alle persone che aspettano cure o che provano ad avere un bambino anche tra i mille divieti italiani. Quei divieti che impediscono l'accesso alle tecniche di fecondazione nel rispetto di un principio di uguaglianza nell'accesso alle cure. Firma anche tu la nostra petizione al Parlamento [5] italiano per far rimuovere i divieti della Legge 40/2004 sul fondamentale tema della ricerca sugli embrioni.

Fonte: http://www.associazionelucacoscioni.it/comunicato/fecondazione-anche-italia-come-uk-gli-embrioni-non-idonei-gravidanza-siano-donati-alla

 

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