Stress e infertilità: una relazione pericolosa
21 dicembre 2016
Lo stress è considerato uno dei fattori che incidono negativamente sulla fertilità della coppie, in modo difficilmente controllabile.
L’approfondimento proposto dalla rivista di scienze psicologiche State of Mind, basato su un’ampia gamma di studi scientifici, mette in luce come questo fenomeno può assumere l’aspetto di un circolo vizioso e pericoloso. Lo stress induce problemi di fertilità e la presa di coscienza di questo aspetto può diventare a sua volta un fattore stressante, peggiorando ulteriormente la situazione. La fisiologia femminile e maschile è influenzata in modo negativo dall’eccesso di tensioni fisiche ed emotive. La donna può andare incontro all’amenorrea da stress o, a causa delle alterazioni ormonali, a problematiche di ovulazione, trasporto e impianto dell’ovulo. Nell’uomo, allo stesso modo, non solo lo stress può favorire fenomeni di impotenza o eiaculazione precoce, ma anche alterare la produzione ormonale, peggiorando il numero e la motilità degli spermatozoi. Questi fenomeni sono ancora più evidenti quando lo stress non è un fattore passeggero ma diventa cronico. La diagnosi stessa di un problema di fertilità può essere un elemento che aumenta lo stress, soprattutto per chi considera l’arrivo di un figlio un elemento fondante della propria esistenza e di quella della coppia. L’avvio di un percorso di PMA con i relativi esami può essere percepito come un’invasione della sfera intima dei coniugi, con un aumento della tensione individuale e con il partner. Lo stesso scorrere del tempo è un fattore aggravante, soprattutto per coloro che giungono alla PMA in età relativamente avanzata. Conoscere e riconoscere l’importanza di questi fattori, può essere utile per scegliere di farsi affiancare da un supporto psicologico in tutte le delicate fasi di questo percorso e riuscire a superarlo con minori difficoltà.
Link: stateofmind.it